Parodontite: tipologie, cause e rimedi disponibili

La parodontite è una malattia infiammatoria orale abbastanza diffusa e la sua progressione può essere causa di perdita dei denti. La parodontite, o piorrea, è una malattia che si manifesta quando alcuni batteri contenuti nella placca dentale sulla superficie del dente determinano l'infiammazione delle gengive e colpisce le strutture portanti dei denti, i cosiddetti tessuti parodontali, determinando una perdita di attacco dei denti rispetto all’osso alveolare

Rilevanti studi dimostrano che è la sesta patologia più diffusa al mondo: oltre il 40% della popolazione dei Paesi industrializzati presenta segni clinici di malattia parodontale e oltre il 10% la contrae in forma grave. 

Questa patologia si può sviluppare a seguito di una gengivite non adeguatamente trattata. Infatti, nella sua fase iniziale la parodontite si manifesta con gengive rosse e infiammate, che possono anche arrivare a sanguinare e ad una recessione delle stesse. 

Se non viene trattata tempestivamente, è possibile che venga favorita la mobilità dentale fino alla caduta. 

Un modo per contrastare la parodontite è la prevenzione, attraverso un’igiene orale domestica adeguata e regolare come la rimozione dei depositi di tartaro presso uno studio dentistico. Anche le buone abitudini, come smettere di fumare e mangiare sano, possono contribuire a ridurre il rischio di parodontite. 

Altrettanto importante è essere a conoscenza di tutti i sintomi e delle cause di questa malattia dentale perché se diagnosticata in tempo le possibilità di recupero sono di gran lunga maggiori. 

Scopriamo, quindi, quali sono le principali cause, come riconoscere la parodontite sin dalle prime manifestazioni, quali sono i rimedi e le cure disponibili. 

Tipologie di parodontite 

La malattia parodontale può manifestarsi in forma cronica o aggressiva, a seconda dell’intensità e della velocità con cui colpisce i tessuti gengivali. 

La parodontite cronica è una patologia a lenta o moderata progressione che non presenta sintomi evidenti ed è anche la forma più comune di parodontite. Colpisce i soggetti in età adulta e si manifesta con una lenta perdita dei tessuti, peggiorando nei periodi in cui le difese immunitarie del soggetto sono più basse. La parodontite aggressiva, invece, è una forma più rara che colpisce anche pazienti sani e molto giovani, ha una rapida progressione e può intaccare l’apparato di attacco dei denti (parodontite necrotizzante). 

Le due forme di parodontite non vanno considerate, però, come due malattie distinte: la malattia parodontale è una malattia multifattoriale che si sviluppa piuttosto in diversi gradi e stadi che riflettono l’andamento della patologia in individui diversi e le eventuali risposte ai principi standard di prevenzione e di trattamento della patologia stessa. 

Quali sono le cause della parodontite? 

Tutte le forme di parodontite hanno alla base un comune problema: l’accumulo di placca batterica (anche detta biofilm), una sostanza simile a una pellicola composta principalmente da batteri, residui di cibo e cellule morte, che si deposita continuamente sui denti. 

Quando la placca non viene rimossa periodicamente dalla superficie dei denti, spazzolandola con gli strumenti giusti, si calcifica diventando una formazione di tartaro, principale responsabile della parodontite e di altri problemi gengivali. 

Più a lungo tartaro e placca verranno lasciati sui denti, maggiori saranno i problemi che potranno causare perché favoriranno, in persone con alcune suscettibilità del sistema immunitario, la crescita di sacche batteriche nelle tasche parodontali, distruggendo progressivamente osso e gengiva e apportando danni irreversibili. 

Oltre che per una scarsa igiene orale, la parodontite può verificarsi anche per effetto di altre malattie sistemiche o come conseguenza di cattive abitudini. È stato riscontrato, infatti, che i soggetti con diabete di tipo 1 e di tipo 2 affetti da malattia parodontale sperimentano complicazioni più gravi rispetto ai pazienti non diabetici e che il soggetto con parodontite ha una tendenza a sviluppare il diabete. La parodontite si manifesta anche in concomitanza con altre patologie, come l’Alzheimer, la polmonite o la bronchite. Hanno un peso decisivo anche fattori come il fumo e l’alimentazione nella manifestazione clinica della malattia. 

I principali fattori di rischio della parodontite sono dunque: 

  • la scarsa igiene orale; 
  • l’accumulo di placca batterica; 
  • patologie sistemiche come il diabete e l’Alzheimer; 
  • stile di vita poco salutare (fumo e alimentazione scorretta). 

Quali sono i sintomi della parodontite? 

La parodontite si manifesta inizialmente con piccoli sintomi che possono aggravarsi nel corso del tempo. Anche se sono molto spesso sottovalutati perché simili ad altre patologie dentali di minore gravità, i primi sintomi che fungono da campanelli d’allarme sono: le gengive rosse, infiammate e doloranti, l’ipersensibilità gengivale quando si viene a contatto con cibi particolarmente caldi o freddi e l’alitosi. A mano a mano che la malattia progredisce i sintomi si fanno più evidenti: i denti iniziano a muoversi, la masticazione diviene particolarmente dolorosa, le gengive cominciano a sanguinare. 

Tutti questi sintomi non devono essere sottovalutati, anzi devono essere curati in tempo onde evitare ricadute più gravi. 

Cure e rimedi per la parodontite 

Quando si verificano i primi sintomi di parodontite, per alleviare l’infiammazione è possibile usare un buon collutorio antisettico o antinfiammatorio, preferibilmente senza alcol e a base di benzidamina, un principio attivo utile per il trattamento di diverse infiammazioni e infezioni della mucosa orale. Il collutorio può essere diluito con l’acqua o utilizzato in forma pura per effettuare gargarismi o sciacqui. Oltre a un collutorio specifico, è bene utilizzare per l’igiene orale quotidiana 

uno spazzolino a setole morbide, che garantisce un’eccellente pulizia senza danneggiare le gengive, e un dentifricio delicato che lenisca l’irritazione, il gonfiore e il rossore. 

Se non si riscontrano migliorie dopo tre giorni, è bene rivolgersi al dentista di fiducia, che individuerà il trattamento più idoneo a seconda della gravità del quadro clinico. 

Se la diagnosi è precoce, una igiene orale adeguata effettuata da uno specialista sarà sufficiente a far sì che la malattia non progredisca ulteriormente. Se il danno è già stato fatto e la parodontite è nel suo stadio avanzato, sarà inevitabile la somministrazione di una cura antibiotica e l’intervento chirurgico parodontale. 

La guarigione completa da parodontite avviene solo quando l’infiammazione è stata eliminata del tutto. Nei pazienti che si sottopongono all’intervento chirurgico parodontale la guarigione si attesta presumibilmente a 5 mesi dall’intervento. Tuttavia, essa non mette al riparo dalla possibilità che la malattia possa ripresentarsi, perciò i pazienti dovranno effettuare controlli periodici e sedute di igiene orale professionale con cadenza regolare. 

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